Tavullia, le colline del 46
(La Tomba, in marchigiano)
– DOVE SI TROVA
Tra il fiume Foglia e il torrente Tavollo, al confine tra la provincia di Pesaro-Urbino e quella di Rimini, il comune marchigiano di Tavullia si estende sulle colline e montagne della Marche. Il punto più alto della località è Belvedere Fogliense, situato a 312 metri sul livello del mare. Caratterizzano il paesaggio agreste, gli infiniti e suggestivi panorami che si godono da ogni angolo della località. E, nelle giornate limpide, la vista arriva fino al mare. Alle bellezze ambientali si uniscono interessanti testimonianze storico-artistiche, segni di un passato che affonda le radici nel Medioevo. Fino al 1938 Tavullia era chiamata la Tomba di Pesaro.
Confina con i comuni marchigiani di Gradara, Montecalvo in Foglia Montelabbate, Pesaro e Vallefoglia; con i comuni romagnoli di Mondaino, Montegridolfo, Saludecio e San Giovanni in Marignano.
– LA STORIA
Il primo nucleo abitativo di Tavullia risale con ogni probabilità al periodo precedente al Medioevo. Infatti in un documento del 1283, copiato da un registro molto più antico, si parla di Castrum Tumbae Montis Pilosi, facendo riferimento alla geografia del castello di Tomba che si trovava alle pendici del vicino Monte Peloso. La posizione di confine tra i possedimenti di Rimini e Pesaro ha segnato le vicende storiche del territorio, a lungo conteso con lotte violente e saccheggi. Fu luogo di violenti scontri tra la famiglia dei Malatesta (famiglia di parte guelfa che tenne il proprio dominio a Rimini) e quella dei Montefeltro (tenace fautrice degli ideali ghibellini) le quali si contendevano Tavullia con lotte violentissime.
La battaglia più cruenta che si combatté si svolse a Monteluro nel 1443, quando gli Sforza intervennero a favore dei Malatesta, determinandone la vittoria. Infatti, il Castello di Tomba si ribellò a Francesco Sforza: il capo della rivolta, Matteo d’Angelo, ne divenne per poco tempo signore. Dopo un breve assedio, le truppe pesaresi riportarono Tavullia all’obbedienza. Decisivo, nel 1446, lo scontro che ebbe come teatro ancora una volta Monteluro e che segnò il passaggio definitivo del Castello di Tomba a Pesaro, strappato dalle milizie di Francesco Sforza al dominio di Sigismondo Malatesta.
Il territorio fu da sempre disseminato di castelli che oggi, purtroppo, sono scomparsi: si fa il nome del castello di Monteluro, oggetto di numerosi scontri per la sua importanza strategica e di cui rimane solo qualche rovina, del castello di Montepeloso e di Montelevecchie, ora Belvedere Fogliense, fatto costruire dai Malatesta affinché alcune anziane cortigiane controllassero i movimenti dei traffici clandestini.
Nei pressi di Tavullia nel 1944 avvenne un episodio importante: lo sfondamento a sorpresa della Linea Gotica ad opera delle truppe canadesi che costrinse il ritiro delle difese tedesche. A memoria di quanto accadde sul campo di battaglia e dei soldati che persero la vita, nel 1997 è stato eretto ed inaugurato, alla presenza dei ministri della difesa italiano e canadese, il Monumento Quota 204, dal nome con cui veniva ricordato dai soldati alleati questo luogo.
Tavullia, al giorno d’oggi, è famosa non tanto per la sua storia passata quanto per quella recente, che è quella di aver dato i natali al campione di motociclismo Valentino Rossi, il Dottore.
– DA VEDERE
Il castello di Tomba. Ha le sue origini nel Medioevo, con il nome di Castrum Tumbae Montis Pilosi. Spesso saccheggiato e travagliato da lotte fra i Montefeltro e i Malatesta, finché con la battaglia di Monteluro del 1446 il castello di Tomba venne definitivamente assegnato a Pesaro, di cui seguì poi tutte le vicende. Oggi, salendo dall’Impietrata si attraversa la porta di ingresso al castello, sopra la quale ritroviamo i locali del Cassero, che insieme alla Torre, a gran parte delle mura, ai camminamenti e alla neviera sono stati recentemente ricostruiti e ristrutturati. Dalle mura è possibile godere di un panorama incantevole che spazia dal Montefeltro al mare Adriatico agli Appenini.
Belvedere Fogliense. In realtà è l’antico castello di Montelevecchie, fatto costruire dai Malatesta, che vi portavano le “vecchie cortigiane” a riposare e a controllare la via che scendeva dal Montefeltro. Aveva una rocca caratteristica, che fu abbattuta nel 1885 insieme ad una parte delle mura, di cui rimangono solo disegni del Mingucci.
Chiesa di San Lorenzo Martire. Conserva al suo interno le reliquie di un martire delle catacombe, San Pio, posto in venerazione nella Chiesa già dal 1841, che viene portato in processione la prima domenica di maggio in occasione di una delle feste più importanti del circondario. Nel 1927 la chiesa viene dichiarata non agibile, tanto che nel 1930 iniziano i lavori per una ricostruzione , che fu completata nella Pasqua del 1944, ma, nell’agosto-settembre 1944 sarà quasi completamente distrutta dai bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale. La popolazione non si scoraggiò e, grazie anche ai contributi dei danni di guerra, riuscì a vedere la nuova chiesa completata nel maggio 1947 con la sua grande cupola ed il campanile alto 35 m. L’opera più importante conservata in San Lorenzo è la tela raffigurante L’Ultima Cena del Signore di Nicolò da Pesaro, proveniente dalla Cappella della Confraternita del Santissimo Sacramento della Cattedrale di Pesaro.
Chiesa di San Donato. Sita nella frazione di Belvedere Fogliense all’interno delle mura, sulle quali è fondata la parete di ponente ed il muro del Coro, è stata recentemente ristrutturata. Il Battistero in pietra risale al 1578. Il campanile, ha due campane: la maggiore ad uso della comunità e la minore ad uso della chiesa. Il sotterraneo del campanile serviva da ossario, mentre il Cimitero è posto a lato della Sagrestia. All’interno della chiesa sono conservate le reliquie del Beato Ugolino delle Caminate, un eremita a cui viene attribuita la “Madonna in trono col Bambino”, raro gioiello dell’arte lignea marchigiana d’età romanica, conservata in una nicchia all’interno di San Donato.
Chiesa della Madonna del Monte. Situata sulla collina denominata Montepeloso, alle porte di Tavullia, Piccola chiesa ricostruita nel 1956, custodisce al suo interno un iscrizione del ‘300.
Chiesa di San Martino. Di proprietà privata, è in località Rio Salso. Al suo interno sono conservate, in attesa di restauro, alcune opere ed affreschi che documentano l’importanza storica della chiesa.
Monumento QUOTA 204. Fu eretto dall’Amministrazione Comunale in memoria dei caduti della seconda guerra mondiale, perché proprio qui si svolse un episodio chiave di quel conflitto. L’opera è stata progettata dall’Arch. Giuseppe Rombini e rappresenta una colomba della pace con attorno i simboli di guerra. Il monumento è stato inaugurato il 7 settembre 1997 alla presenza dei Ministri della Difesa italiano e canadese.
Official Fan Club Valentino Rossi Tavullia. All’ingresso del Comune, nella salita che porta verso il campanile c’è il vero fan club di Valentino Rossi. Attuale presidente del Fan Club e padre di Uccio è Cesarino “Rino” Salucci. Inizialmente si presentano come Supporters Tavullia ed incominciarono ad animare in modo originale le varie trasferte. Si stamparono le prime maglie, le bandiere e dai festeggiamenti nacquero i primi spunti teatrali, incoraggiati dallo stesso Valentino. Nel giro di poco tempo il Popolo Giallo si è ingrandito sempre più fino ad arrivare su tutti i circuiti del motomondiale per sostenere Vale. Nel 1997 decidono di costituirsi dando vita all’attuale “Official Fan Club Valentino Rossi Tavullia” ponendo come prerogativa la promessa di non cambiare lo spirito del proprio modo di operare, caratterizzato dall’amicizia, dal divertimento, dal disinteresse e dalla solidarietà.
Store VR|46. Qui è possibile acquistare tantissimi prodotti col marchio di Valentino Rossi: magliette, cappellini, modellini di moto, miniature dei suoi caschi e tanto altro.
Da Rossi. Accanto allo Store c’è il nuovo bar e pizzeria inaugurato in occasione del debutto di Valentino in Qatar con la Ducati. Questo è un luogo di ritrovo per tutti i fan del “Dottore” che vogliono seguire il loro beniamino. Il locale è gestito da tre amici di Valentino: Luca, Mattia e Stefano.
Ranch la Biscia. Inizialmente è stata realizzata una pista da cross di mille e ottocento metri: è un tracciato che per morfologia serve da allenamento per sentire la moto, di traverso. Le due case coloniche annesse sono state destinate ad officina, luogo di ristoro-relax e museo.
– PRODOTTI TIPICI
Vino. Con la denominazione Colli Pesaresi si identificano quei vini prodotti nella fascia collinare della provincia di Pesaro-Urbino. Per la loro coltura sono da considerarsi idonei i terreni di giacitura ed orientamento adatti, qui vengono piantati vitigni come: Sangiovese, Montepulciano e Ciliegiolo. Sono vini dal colore rosso granata non troppo carico, con riflessi violacei; dal profumo vinoso, delicato, caratteristico; e dal sapore asciutto, armonico, con fondo leggermente amarognolo.
Pera angelica. È uno dei frutti più gustosi di tutta la provincia. E’ una pianta di media vigoria, con una struttura alta a chioma piramidale e rami eretti; foglie piccole rotondeggianti, ripiegate indietro, verdi e di colore rosso-rame in autunno: la sua produzione è costante. E’ un frutto rotondeggiante di colore verde-giallo con grande macchia rosata nella zona esposta al sole; ha un sapore delicato, una polpa butirrosa con piccole granulazioni intorno al cuore, è succosa, con note di moscato e leggermente speziata.
Lardo del Montefeltro. Parti di grasso suino salata, stagionate. Possono essere conservate in salamoia. Il colore è bianco, al taglio le fette sono compatte, con venature rosee e l’aroma è gradevole.
Tacchino bronzato rustico. Il piumaggio di questo tacchino può essere di colore bronzato, grigio o nero picchiettato di bianco. La femmina pesa sui 2,5 chili mentre il maschio sui 4,5. La carena è affilata e profonda conseguente a sviluppo longilineo della muscolatura pettorale. La cute è di colore giallo. Per lo più il tacchino è venduto in queste zone, nel periodo natalizio.
– EVENTI
Festa dell’Estate (Belvedere Fogliense – Luglio). Si può assistere alle esibizioni di saltimbanchi, gustare i prodotti forniti dagli stand gastronomici ed ammirare le opere di abili artigiani. Tutto ciò all’insegna del divertimento.
Cicloturistica (Ottobre). Una domenica in mountain-bike alla scoperta del territorio di Tavullia. Hai partecipanti è offerto un ottimo ristoro.
Il Castello Magico (Centro storico – Giugno e Agosto). Durante le due giornate dedicate alla magia, si potrà assistere a spettacoli di magia e prendere parte alle iniziative promosse dal Comune: mercatino delle Fate, la Scuola di Magia e il Gran Gala della Magia. In entrambe le giornate i più piccoli potranno fare un giro del castello sui Pony.
Cammina Mangia sul Foglia (Maggio). Una passeggiata e un pranzo sul Foglia per stare in allegria e ricercare il contatto con la natura, per vivere il territorio che ci circonda, rispettando gli alberi e il fiume.
– COME ARRIVARCI
Tavullia dista 13km da Misano Adriatico, circa venti minuti di auto. Il Comune di Tavullia riserva alcuni degli scorci più belli, tra mare e montagna, della collina marchigiana. Campi coltivati, vegetazione ripariale intorno a fossi e canali, case disseminate lungo la via panoramica, torri e paesi appollaiati sui poggi. Il solco scavato tra le colline del torrente Molinacci, che si può risalire da Rio Salso a Mondaino, è un esempio di riconquista da parte della natura di un luogo di un tempo antropizzato.
Un consiglio? Questo paesino offre particolari vedute di campi coltivati, colline, mare e montagne e allo stesso tempo interessanti testimonianze storiche e artistiche. In primavera è un fiorire di colori con ciclamini, viole, primule, biancospini, caprifogli, sambuchi neri e ranuncoli. Chi ha la pazienza di osservare e di ascoltare può vedere volteggiare il gheppio e la poiana, può udire il ticchettio del picchio verde, il richiamo del cuculo e il verso d’amore dell’upupa. Da qualche tempo sono tornati ad abitare la valle anche l’istrice, la volpe e i caprioli. Se ami il contatto con la natura, Tavullia può offrire meravigliose possibilità.
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