Pennabilli, i luoghi dell’anima
(La Pénna, in romagnolo)
– DOVE SI TROVA?
Il comune di Pennabilli è situato sul versante occidentale del Monte Carpegna ed il suo territorio è compreso tra i 295 e i 1375 metri sopra il livello del mare. Confina con le regioni Marche e Toscana, e con i Comuni emiliano-romagnoli di Casteldelci, Novafeltria, Sant’Agata Feltria e Maiolo. Dalla sua posizione, domina l’alta valle del fiume Marecchia, che nasce dal Monte della Zucca e sfocia a Rimini nel mare Adriatico. Il comune è compreso nel territorio del Montefeltro e il 50% di questo è interessato dal Parco Naturale Regionale del Sasso Simone e Simoncello. Fa parte della Comunità Montana Alta Valmarecchia.
La città è Bandiera arancione del Touring Club Italiano.
– LA STORIA
Ritrovamenti archeologici fanno risalire i primi insediamenti nel territorio all’epoca etrusco-romana.
Nell’anno 410 d.C. Alarico, re dei Visigoti, distrusse il borgo dei Billi; gli abitanti si rifugiarono, quindi, sulla naturale altura della Rupe che garantiva maggiore sicurezza alle invasioni barbariche. Diedero vita al primo nucleo abitativo che, con successive fortificazioni, si trasformò in castello. Le popolazioni stanziate lungo il fiume Marecchia, invece, durante le incursioni barbariche trovarono rifugio sull’altura, Roccione, dando origine all’insediamento di Penna. Intorno all’anno Mille, Giovanni della Penna (soprannominato Malatesta, forse perché testardo e scapestrato), edificò il castello della Penna: nacque così il celebre casato che avrebbe assoggettato tutta la Romagna. I due castelli di Penna e di Billi, costituiremo due comunità distinte per molti anni, fino al 1350 quando deciso di fondersi. Il patto fu sancito presso la Pietra della Pace, interrata nell’ attuale Fontana della Pace in Piazza Vittorio Emanuele II. Lo stemma di Pennabilli è rappresentata ancora oggi da un’aquila appollaiata su due rocce. Nel Medioevo Pennabilli subì il dominio di varie dinastie: i Malatesta, i Montefeltro e i Medici. Entrò a far parte del Ducato di Urbino sotto i Montefeltro: in questo periodo vennero edificate mura e strutture difensive in parte ancora oggi visibili ad opera di Mastini. Nel 1516 il Ducato di Urbino passò sotto Lorenzo De’ Medici e Pennabilli si oppose alla nuova dominazione: la città fu cinta d’assedio dalle truppe medicee e, secondo la tradizione, il 23 febbraio 1517 la Vergine Maria apparve sulle mura della città mettendo in fuga gli assalitori. Si susseguirono varie dominazioni, fino a quando per mancanza di discendenza maschile dei Montefeltro e dei Medici, subentrò lo stato pontificio. Nel 1572 la diocesi del Montefeltro passò da San Leo a Pennabilli per motivi di sicurezza; nel 1814 la Santa Sede impose il distacco di tutto il territorio di Montefeltro dalla Romagna fino all’unificazione del Regno di Italia nel 1860.
– DA VEDERE
Cattedrale. Costruita nel 1500 per segnare il trasferimento della sede vescovile da San Leo a Pennabilli, sorta nel punto in cui fu sottoscritto l’atto di unione dei castelli di Penna e di Billi.
Santuario della Madonna delle Grazie sec. XI-XV. Sito nella chiesa di San Cristoforo, ospita un affresco in stile gotico-fiorito raffigurante la “Madonna in Trono con Bambino”.
Borgo San Rocco. Passeggiando si può ammirare l’omonima Porta, Palazzo del Bargello, l’Oratorio (che ospita il Museo “Il mondo di Tonino Guerra”, l’Ospedale di Santa Maria della Misericordia, i resti del Castello Malatestiano e il bel paesaggio.
Museo diffuso I Luoghi dell’Anima. Si snoda attraverso il paese e prosegue nell’Alta Valle, ideato da Tonino Guerra che gli conferì la sua poetica.
Museo Naturalistico dell’Ente Parco. Museo del Parco Naturalistico Regionale Sasso Simone e Simoncello nato per tutelare un territorio interregionale di grande valenza naturalistica e paesaggistica.
Miratoio. Nella Chiesa Conventuale di S. Agostino del 1127 si può ammirare un pregevole portale gotico e all’interno antichi affreschi; conserva le reliquie del Beato Rigo da Miratoio.
Torre di Bascio. Solitaria costruzione del XII sec. a base quadrata sulla collina che sormonta il borgo.
Lago di Andreuccio. Nel paesaggio di Soanne, il lago contribuisce a rendere il tutto ancora più gradevole, grazie anche alla presenza di ruderi di mulini.
Scavolino. Nell’omonimo borgo svettano le rovine del Palazzo dei Carpegna del XVI sec.
Chiesa di Santa Maria dell’Oliva e Convento Francescano. Nella frazione di Manciano, dalle forme rinascimentali, fu costruita la Chiesa nel 1529 affidata qualche anno più tardi ai francescani.
Torre di Maciano. Una torre cilindrica del XIV sec. che faceva parte del baluardo difensivo distrutto da Federico da Montefeltro nel 1458.
– PRODOTTI TIPICI
Il fungo prugnolo. E’ conosciuto come fungo saetta per via della sua innata abitudine a nascere e scomparire in breve tempo, e anche fungo di San Giorgio, perché sembra che la sua comparsa coincida con la festa di questo santo, il 23 aprile. Il prugnolo cresce in zone alto collinari e montane, ai margini dei boschi, in radure, prati e campi, lungo le siepi e in mezzo agli arbusti e predilige terreni tenuti puliti dal pascolo degli animali.
Cresce in gruppi numerosi e ha il cappello spesso con i bordi rivolti all’interno, il colore è bianco-crema, le lamelle e le gambe bianche, con un aroma e un gusto di farina. La raccolto di questo fungo avviene da metà aprile a metà giugno: solitamente ricoperto di erba, il prugnolo non è ben visibile ed è necessario l’utilizzo di un bastone per far scappare le vipere accovacciate al sole nei luoghi del prugnolo. È consigliabile raccogliere gli esemplari piccoli e ancora chiusi, carichi dell’aroma che viene perduto con l’esposizione al sole e il processo di essicazione.
In cucina è solitamente usato sulle tagliatelle, per la preparazione di tartine o frittate, per zuppe molto profumate e sostituisce in tante ricette gli champignon.
I frutti dimenticati. Sono frutti appartenenti alla flora spontanea della campagne appenniniche presenti nei vecchi orti delle case contadine ma che oggi, non essendo più coltivati, vanno scomparendo. Tra queste svariate specie di mele, pere selvatiche, bacche e frutti di bosco. Tra i più insoliti: l’Azzeruolo, delle piccole bacche rosse o gialle con grossi semi e poca polpa dal sapore di mela; la pera Cotogna, di colore giallo oro intenso sono di dimensioni variabili e asimmetrici, la buccia è ricoperta di peluria e la polpa è ossidabile poco dolce e matura fra settembre e maturano fra settembre e ottobre; la Corniola, una specie di ciliegia allungata; le Giuggiole hanno piccole dimensioni, dal colore marrone, con la superficie rugosa e sapore dolce una volta raggiunta la maturazione; l’Uva Spina, arbusto spinoso a rami intricati e il frutto è una bacca con numerosi semi, di dimensioni e pelosità variabile.; la Ciliegia Cuccarina, bacche rosse a grappoli sui rami e aderenti al tronco, commestibili e dolci; il Biricoccolo, una susina blu con la buccia vellutata come quella dell’albicocca; le Sorbe, sono pomi ovoidali o rotondi, di piccole dimensioni, rosso aranciati quando maturi.
– EVENTI
Pasquella a Scavolino (6 Gennaio). Corteo in costume con canti e balli tradizionali.
Processione dei Giudei (Venerdì Santo). Antichissima rievocazione della passione di Gesù Cristo.
Mercato verde (Maggio). Fiera dei frutti dei fiori, attrezzature ed arredi da giardino.
Sagra del prugnolo (Ultima domenica di Maggio). Il protagonista è il fungo Prugnolo con stand gastronomici dove gustarlo. La cucina apre a mezzogiorno mentre al pomeriggio si svolgono giochi a premi, mostre, animazione, visite guidate alle grotte di Miratoio e musica.
Artisti in piazza- Festival Internazionale dell’Arte di Strada (Giugno). Appuntamento da non perdere che regala con vivacità e freschezza il funambolesco mondo dell’arte di strada tra clownerie e arte varia. Nei vicoli si vivono, da oltre 15 anni, cinque giorni di esibizioni nella migliore tradizione dei buskers e dell’arte di strada. Dal primo pomeriggio fino a tarda notte si svolgono show di arte varia: teatro, musica di ogni genere, giocoleria, magia, cirque nouveau, danza, walking act. Cento spettacoli al giorno per un divertimento assicurato in un clima di festa e incontro. Il Festival è affiancato dal “Mercatino del solito e dell’insolito”.
Mostra Mercato Nazionale d’Antiquariato Città di Pennabilli (Luglio). Oltre quaranta edizioni di questa rassegna unica nel suo genere per anzianità e rigore selettivo. Vengono proposti mobili d’epoca, sculture, dipinti, gioielli, ceramiche, icone, stampe e oggetti d’arredamento, pezzi unici selezionati e garantiti che coprono un arco temporale che va dal X sec. a.C. a primi anni del XX sec. Gli espositori provengono dall’Italia e da alcuni paesi europei.
Gli antichi frutti d’Italia s’incontrano a Pennabilli (ottobre). Tonino Guerra ideò questo momento di sensibilizzazione e di cultura, per salvaguardare e valorizzare le antiche varietà di piante, ortaggi, uve e animali da allevamento.
– COME ARRIVARCI
Dista circa 57km da Misano Adriatico, circa un’ora e venti di auto. Pennabilli, la capitale religiosa del Montefeltro, tiene stretto a sé quel passato indimenticabile e prezioso, valore aggiunto di un comune tutto da ammirare.
Un consiglio? Lasciatevi guidare dal silenzio tra i luoghi dell’anima, quello stesso silenzio che conquistò Tonino Guerra: “Ho capito che il silenzio si può annusare come se fosse un odore”.
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